Il Parco nazionale del Pollino
Geoparco Unesco












































L'enorme profilo del Massiccio del Pollino sale verso il cielo oltre i 2000 metri, è la più alta quota della regione ed è il parco nazionale più grande d'Italia (192.000 ettari), che ospita una vera rarità botanica: il millenario Pino Loricato e dal 2015 è entrato nel network dei Geoparchi Unesco.
IL PINO LORICATO
Una rarità mediterranea, testimonianza dell'ultima glaciazione, che maestoso vegeta su costoni e balconate.
Il Pino Loricato è il simbolo del Parco e rappresenta un autentico monumento arboreo, capace di sfidare le condizioni più proibitive e i forti venti che sferzano i pendii rocciosi più accidentati delle alte quote.
Questi giganti che possono arrivare a vivere anche mille anni, si trovano soltanto qui e in alcune zone della penisola balcanica, e sono caratterizzati dalla inconfondibile corteccia fessurata in placche (loriche), che richiama le autentiche corazze romane.
Sono capaci di raggiungere i quaranta metri di altezza e sfiorare i mille anni di vita, come il "Patriarca" del Parco, per esempio, che di anni ne ha oltre novecento.
Nessun albero riuscirebbe mai a sopravvivere lì dove il Pino Loricato sta aggrappato con le sue radici.
Pare che furono proprio gli Achei di Sibari a dare a Massiccio del Pollino il suo nome, da Mons Apollineum, Monte di Apollo, proprio perché elessero il gigante montuoso dimora del figlio di Zeus.
I PAESAGGI
I paesaggi del Pollino, emersi dalle acque della Tetide, verso la fine del Miocene, al loro interno distinguono tre individualità orografiche: la Catena del Pollino, i monti dell'Orso Marso, e, isolato a nord-est, il Monte Alpi, quale singolarità naturalistica e geologica.
Istituito come Parco nel 1993, abbraccia due regioni, la Basilicata e la Calabria, e tre province: Potenza, Matera e Cosenza.
Una perla naturalistica incastonata nel cuore del Mediterraneo, caratterizzata dalle vette più alte dellÂÂÂÂ’intero arco appenninico meridionale, innevate per gran parte dell'anno.
ARTEPOLLINO UN ALTRO SUD
Prosegue il progetto "Artepollino un altro Sud", con artisti di fama mondiale, quali Carsten Holler, Anish Kapoor e Giuseppe Penone, i quali hanno realizzato grandi opere permanenti in ambiti paesaggistici molto diversi del territorio del Parco Nazionale del Pollino.
A circa quaranta minuti l'una dall'altra e facilmente raggiungibili in automobile, le opere sono : R Bide, La "Giostra Rallentata" di Carsten Holler a Timpa della Guardia, a San Severino Lucano, il "Teatro Vegetale" di Giuseppe Perrone, un work in progress in mezzo al verde nel territorio del comune di Noepoli, tra la collina, la fiumara del Sarmento e la strada, "Earth Cinema" di Anish Kapoor a Latronico, nel parco termale, per portare idealmente gli sguardi dalle antiche acque fino al Monte Alpi.
Per le comunità locali del Parco l'artista piacentina Claudia Losi ha realizzato "Qui e non Altrove".
"Qui", è un progetto di arte partecipata e collettiva che ha dato vita a un'installazione di cuscini in tessuto su cui sono ricamate immagini appartenenti ai ricordi e alla memoria degli abitanti del Pollino.
A San Paolo Albanese è possibile visitare, poi, l'opera "Skycleaner" dell'artista Anni Rapinoja, un'installazione di scope giganti fatte di ginestra.
Info. www.artepollinobasilicata.it oppure comunicazione@artepollino.it
INFO UTILI
La presenza di microclimi particolari ricopre il Monte sacro ad Apollo di un manto vegetale unico quanto vario, ricco di boschi di faggio, fiori e piante officinali.
E' possibile individuare sul Pollino tre zone altimetriche della vegetazione: la Macchia Mediterranea classica, molto rada e limitata a zone di fondovalle e ripariali, e la sommità dei monti caratterizzata un po' ovunque da un bioma alpino ai cui pascoli di alta quota segue una fascia di alta montagna.
Le vette sono dominate dai Pini Loricati che lasciano il passo all'argento degli abeti bianchi, alle foreste di faggi, cerri e roverelle.
Anche la fauna è ricca: lupi, gatti selvatici, caprioli, picchi neri e gracchi corallini, mentre tra le vette più impervie vivono aquile reali, capovaccai e lenari, bianconi, nibbi reali, falchi pellegrini che sorvolano uno degli universi botanici più ricchi e vari d'Italia.
Il Pollino è anche tra i parchi più grandi d'Europa, il più popolato nei tre massicci che contano cinquantasei comuni su tre province di due regioni.
Centri e borgate rurali diventano i nodi strategici di quegli itinerari che si diramano in tutto il Parco e oltre, come il "percorso dei briganti", e le infinite possibilità che l'intera montagna lucana offre a trekking, all'arrampicata sportiva e allo sci, e che i suoi corsi d'acqua concedono a rafting e kajak.
Gli amanti degli sport all'aria aperta, troveranno tra gli splendidi e maestosi scenari naturalistici del Parco grandi opportunità per cimentarsi in attività adrenaliniche a stretto contatto con la natura.
Il trekking offre livelli di difficoltà diversi, dalle semplici passeggiate tra valli e boschi a quelle più impegnative che ascendono verso le vette più alte del Parco.
L'arrampicata sportiva è un'attività da farsi sulle pareti rocciose di pietre lisce a Viggianello, rafting e kajak nel fiume Lao, e, canyoning all'interno delle gole del Raganello.
E' possibile seguire itinerari di mountain bike, parapendio, passeggiate a cavallo e, d'inverno, sci di fondo e di escursionismo o ciaspolate sulla neve fresca.
Fonti: "Parco Nazionale del Pollino viaggio d'autore per esploratori del bello"; "Basilicata narrazioni di paesaggi" - Touring editore, Società Geografica Italiana.