Museo di Vaglio: sulle tracce di Leonardo.
Mentre lo storico Nicola Barbatelli svolgeva delle ricerche sul Medioevo, trovò presso un collezionista di Salerno, la "TAVOLETTA DI ACERENZA" , che, un tempo, così come si racconta, i proprietari usavano come vassoio da portata.
Ma la "TAVOLETTA DI ACERENZA" è un dipinto che, da tre secoli, apparteneva ad una famiglia di antica nobiltà, fra Campania e Basilicata.
Questa famiglia riteneva che si trattasse di un ritratto di Galileo Galilei.
Dopo il suo ritrovamento la tavoletta è stata sottoposta ad una serie di esami scientifici e fu presentata nei primi mesi del 2009, alla mostra "I Ritratti d Leonardo" , a Roma.
Quindi non ritratto di Galileo Galilei, ma ritratto di Leonardo da Vinci, che poi diventerà autoritratto quando, per primo, Orest Kormashov, avanzò l'ipotesi di attribuire il dipinto a Leonardo Da Vinci.
L'autoritratto risalirebbe al periodo che va dal 1507 al 1512, quando il Genio doveva avere almeno cinquant'anni.
La "tavoletta", che ormai gira il mondo, oggi si trova, temporaneamente, fino al 15 giugno 2018, presso il Museo "Antiche Genti di Lucania" di Vaglio.
La tavola in pioppo, assemblata, è stata ritenuta l'ultimo capolavoro ritrovato di Leonardo Da Vinci, e ha subito un restauro nel corso del quale è stata eliminata la piuma apposta, sicuramente, in un secondo momento, sul cappello, visto che presentava un pigmento a base di titanio, non rilevato sulle altre parti del dipinto.
Elemento anche importante, e , che salta all'occhio, guardando sul retro della "tavoletta", è la scritta "PINXIT MEA", tracciata in modo speculare secondo l'uso tipicamente leonardesco.
Infine, un'impronta digitale, trovata sulla tavola, e ritenuta compatibile con quella rinvenuta sul capolavoro autografo di Leonardo "La Dama con l'Ermellino", ancora di più avvicina il dipinto alla mano del Da Vinci.
I GRUPPI INTERESSATI A VEDERE IL DIPINTO CHE, RICORDIAMO, SARA' A VAGLIO, PRESSO IL MUSEO "ANTICHE GENTI DI LUCANIA", FINO AL 15 GIUGNO 2018, PUO' CONTATTARE BASILICANDO. NEL MUSEO SARA' ANCHE POSSIBILE VEDERE OLTRE SETTANTA RIPRODUZIONI DELLE MACCHINE DI LEONARDO DA VINCI E REPERTI PROVENIENTI DAL SITO ARCHEOLOGICO DI ROSSANO DI VAGLIO.