Maratea
La Basilica di San Biagio
Maratea è nota anche come la “città delle quarantaquattro chiese”, quanti sono i luoghi di culto sul suo territorio, alcuni dei quali conservano molti tesori artistici.
La Basilica di San Biagio è sicuramente la più maestosa, e la si raggiunge da Maratea Centro percorrendo i tornanti della Provinciale 103, molto panoramici.
TRADIZIONE
Pur in mancanza di qualsiasi traccia completa, la Basilica fu edificata su di un antico tempio pagano dedicato alla dea Minerva.
In effetti, la configurazione del sito ricorda quella di molti santuari costieri dell’antichità: il monte con la sua altezza e la sua inconfondibile sagoma, costituiva un preciso riferimento per la navigazione, che, nelle acque di Maratea presentava numerosi rischi, ad iniziare dalle secche che fronteggiano la riva.
Molti dei templi di divinità legate al mare sorgono in siti con caratteristiche analoghe, ed è accertato che nella Basilica del Santo Patrono fossero presenti molti ex voto di marittimi, riguardanti salvataggi in mare e dal mare.
SAN BIAGIO
L’isolotto di Santo Janni e le acque che lo circondano, si sono confermati come un’area cruciale per la tradizione collegata alla figura di San Biagio.
Qui, infatti, approdò, o secondo altri fece naufragio, la nave che riportava dall’Oriente le reliquie sue e di altri martiri, che furono poi traslate sul monte nella chiesa intitolata al Santo.
Dalle acque di Santo Janni, si dice, inoltre, che provenga la colonna marmorea su cui, nel centro storico di Maratea, è collocata la statua del Patrono stesso.
ARTE E COSTUMI
La Basilica, oggi, al suo interno conserva molte opere d’arte, come l’affresco della Madonna del Melograno del XV secolo e bassorilievi in marmo raffiguranti l’Annunciazione del XVII secolo e la Madonna della Sapienza del XVIII secolo.
Nella Regia Cappella, ricavata nel 1600 all’interno della Basilica, sono custodite le reliquie di San Biagio.
Al Santo Patrono è dedicata una festa patronale di quattro giorni, che culmina la seconda domenica di maggio di ogni anno.